COMUNE DI CASTELL’ALFERO (Provincia di Asti)
A nome dell’ Amministrazione del Comune di Castell’Alfero, il Sindaco dott. Angelo Marengo ha il piacere di invitare da S. V. alla Conferenza Stampa indetta per l’esposizione di oggetti e documenti appartenuti a Giovanni Battista De Rolandis di Castell’Alfero, ideatore del Tricolore con Luigi Zamboni di Bologna.
Proveniente dal Museo dell’Università di Bologna, sarà presente la Prima Coccarda Tricolore Italiana che dal prossimo anno rimarrà nei saloni del Castello per tutto il periodo estivo.
All’esposizione sarà altresì riservato uno spazio alla memoria di Ercole Capuzzo Generale di squadra aerea e pioniere italiano del volo
Sotto l’egida del Centro europeo "Giovanni Giolitti" per lo studio dello Stato (Dronero) Centro Studi Piemontesi (Torino) Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, Comitato di Cuneo Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella (Napoli) Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Comitato Guglielmo Marconi
Alle domande dei giornalisti risponderanno il sindaco dott. Angelo Marengo, gli storici prof. Aldo A. Mola, il prof. Gianni Rabbia, Adriano e Francesca Capuzzo Il giornalista Ito De Rolandis
L’incontro stampa avrà inizio alle ore 21 di venerdì 24 aprile ’09 al primo piano del Castello di Castell’Alfero (uscita Asti Est seguire per Casale)
Conferenza stampa presentazione Coccarda Tricolore a Castell’Alfero 24 aprile 2009 ore 21 al primo piano del Castello
Profilo storico Il 23 novembre 1794 Giovanni Battista De Rolandis e Luigi Zamboni incitarono i bolognesi contro l’allora governo assolutista e tirannico. I partecipanti a tale sommossa indossarono, come distintivo, una coccarda tricolore, sull’esempio della Rivoluzione Francese, alla quale il verde aveva sostituito l’azzurro, mantenendo gli altri due colori, il bianco ed il rosso. La sedizione finì nel sangue. Invano l’avvocato difensore dei due, Antonio Aldini, cercò di sminuire l’accusa. Un mese dopo l’impiccagione dell’astigiano ventunenne De Rolandis, a Bologna arrivò Napoleone. Aldini fu nominato primo ministro, e questi andò a Parigi per ratificare l’incarico. Passando da Asti consegnò alla famiglia De Rolandis di Castell’Alfero l’unica coccarda rimasta. Il cimelio è stato conservato con cura, esposto al Museo del Risorgimento di Torino, poi in quello dell’Università di Bologna. Da oggi si trova a Castell’Alfero, e qui rimarrà nel periodo estivo ogni anno. Tale intesa è stata raggiunta tra l’Università di Bologna ed il sindaco di Castell’Alfero dott. Angelo Marengo con l’approvazione della famiglia De Rolandis, che è proprietaria della preziosa testimonianza. La mostra è sorta sotto l’egida del Centro europeo "Giovanni Giolitti" per lo studio dello Stato con sede a Dronero, il Centro Studi Piemontesi , l’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano Comitato di Cuneo, l’Associazione Nazionale ex Allievi della Nunziatella di Napoli e l’ Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito. Gran parte dei testi storici sono dovuti al motore di ricerca “Google” ed al “Comitato Guglielmo Marconi” di Bologna. Alla Coccarda fanno degna corona contributi del corpo insegnante della Scuola Media “De Rolandis”, degli alunni, e di appassionati ricercatori. Gli oggetti appartenuti al martire sono di proprietà della famiglia De Rolandis che gentilmente li ha concessi in esposizione.
Dal prossimo anno la mostra sarà aperta nel periodo estivo. Eventuali informazioni sugli orari di potranno essere richieste alla Segreteria del Comune, tel. 0141406611. Per un approfondimento di questa importante pagina di Storia Patria e l’acquisizione di fotografie e riproduzioni di documenti, si invita a voler visitare i siti www.orgogliotricolore.it e www.elio.org/tricolore; inoltre nel sito del Comune di Castell’Alfero: www.castellalfero.net/public/x/modules/mysections/article.php?lid=31 è possibile scaricare l’immagine del martire e la fotografia della coccarda, oltre a notizie locali; mentre in www.radiomarconi.com sono pubblicati integralmente i testi storici di Aglebert e Venosta. La rassegna accoglierà anche oggetti e documenti del Generale di Squadra Aerea Ercole Capuzzo, nato a Castell’Alfero, pioniere dell’Aviazione Militare Italiana, gentilmente messi a disposizione dal figlio Adriano Capuzzo (animatore appassionato dell’Ippica Italiana) e dalle nipoti Flavia e Francesca.
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